Tequila: cuore blu del messico che racconta una storia millenaria

Quando si pensa al Messico, il primo brindisi che viene in mente è senza dubbio al sapore del tequila, il celebre liquore che incarna la tradizione e la cultura di un intero popolo. Ma quanto conosci davvero questa bevanda iconica?

Tutto comincia con l’agave blu…

Il tequila è unico nel suo genere perché nasce esclusivamente dall’agave blu (o Agave tequilana), una pianta tipica delle terre aride e secche dello stato di Jalisco. A differenza degli altri distillati di agave, il tequila deve la sua unicità alla particolare concentrazione di zuccheri e proteine presenti nel nucleo della pianta, la famosa piña, che dona al distillato un sapore inconfondibile.

Curiosità: tutti i distillati di agave sono mezcal, ma solo quello prodotto dall’agave blu può fregiarsi del titolo di tequila. Una distinzione che racconta la ricchezza della biodiversità messicana e l’attenzione per le tradizioni.

Il lavoro dei tlachiqueros: tra tradizione e modernità

Prima che il tequila arrivi nei nostri bicchieri, c’è un processo di lavorazione che affonda le radici nella tradizione artigianale. Nei tempi antichi, il raccolto dell’aguamiel, la resina zuccherina estratta dalla piña dell’agave, era un’arte manuale eseguita dai tlachiqueros.

Questi esperti lavoratori utilizzavano strumenti semplici, come l’acocote (una sorta di lungo corno cavo), per raccogliere con precisione il prezioso liquido. Ogni pianta veniva curata e lavorata a mano, un processo che richiedeva abilità, tempo e dedizione.

Altra curiosità: un proverbio messicano legato ai tlachiqueros ci regala una perla di saggezza: “A acocote nuevo, tlachiquero viejo”, che ci ricorda l’importanza di affidarsi all’esperienza di chi ha affrontato prima di noi le sfide della vita.

Oggi, con la crescente domanda di tequila in tutto il mondo, gran parte della produzione è stata industrializzata. Macchinari avanzati sostituiscono spesso il lavoro manuale, consentendo di lavorare grandi quantità di agave in meno tempo. Tuttavia, molte distillerie artigianali e alcune famiglie di Jalisco continuano a mantenere viva la tradizione, offrendo tequila prodotti secondo i metodi originali, con un’attenzione particolare alla qualità e all’autenticità.

Dai tempi degli Aztechi al nostro bicchiere

Prima dell’arrivo del tequila, gli antichi Aztechi si rinfrescavano con il pulque, una bevanda fermentata ottenuta dall’agave che rendeva leggermente ebbri.Secondo la leggenda, inoltre, la divinità Mayahuel, simbolo del maguey (un tipo di agave), donò questa pianta all’umanità come fonte di nutrimento e spiritualità.

In tempi più recenti il pulque, ricco di vitamine e proteine, veniva utilizzato come alimento nelle famiglie più povere, tanto da essere dato perfino ai bambini. Questa bevanda diede vita alle pulquerías, antenate dei moderni pub, veri luoghi di ritrovo e socialità.

Oggi, il processo di produzione del tequila segue un rituale preciso: la piña dell’agave viene cotta per estrarre l’aguamiel. Questa, una volta fermentata, diventa pulque; dopo la distillazione, invece, si trasforma in tequila.

Ma sapevi che il tequila non è solo un piacere per il palato? Oltre a essere un simbolo di convivialità, ha anche proprietà benefiche: aiuta la digestione, favorisce l’equilibrio del microbioma intestinale grazie alle sue qualità probiotiche e, per i più scettici, sembra essere utile anche contro l’insonnia. Insomma, un piccolo sorso con moderazione potrebbe fare miracoli!

E se sei un vero appassionato, non puoi perderti il Treno del Tequila, un tour turistico unico che attraversa le terre di Jalisco alla scoperta delle piantagioni e delle distillerie, tra panorami mozzafiato e sapori autentici.

Un brindisi al Messico!

Il tequila non è, quindi, solo un liquore: è storia, cultura e identità messicana. Ogni sorso racchiude il sapore del sole di Jalisco e la magia di un’antica leggenda. Pronto a scoprire tutto questo nel tuo prossimo brindisi?

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